I padri….questi sconosciuti

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Vado in piscina da un mese, mi sono iscritta per rinforzare la schiena ed evitare l’osteoporosi…dicono che aiuta tantissimo. L’avesse saputo mia madre, sarebbe diventata una grande nuotatrice invece si è ritrovata come ossa un prototipo di formaggio
svizzero e quando lo ha scoperto, era gia’ troppo tardi.
E’ proprio là, in piscina, che i primi giorni, mentre ero in acqua, sentivo mio padre dirmi:” Forza Rosaria, così si nuota, un braccio avanti e l’altro dietro, le mani devono entrare decise in acqua!”.
Un movimento quasi sincronizzato tra piedi, braccia e mani che sembrano tagliare l’acqua con decisione..mio padre era là con me e mi supportava per tutto il percorso in vasca.
Lui però è deceduto quasi 3 anni fa, che strano sentire la sua presenza così forte.
E da là ho iniziato a pensare…quanti ricordi ho di mio padre, cosa ho mai conosciuto di lui, chi era e perché non mi ha mai raccontato di sé.
Se ci penso bene, non ho conoscenze di lui…chi era mio padre?
Che ragazzino era stato, quali erano i suoi sogni, perché non mi ha mai raccontato qualcosa di sé?
Ecco, penso allora questo…Perché non
parlate con i vostri figli, padri d’altri tempi, perché non raccontate loro le vostre paure,  maschi o femmine che siano… perche’ non abbiamo memoria alcuna di quando avete avuto la prima fidanzatina o la prima sbucciatura, e chi erano i vostri genitori, cosa vi aspettavate da loro e cosa avreste voluto dalla vita. Fatevi vedere fragili, umani, padri “di una volta”….siete andati a scuola? E com’eravate? Con quali compagni stringevate più amicizia? Che tipo di giochi vi piacevano, insegnatecene qualcuno anche adesso che siamo noi stessi genitori. Arricchite le menti dei vostri figli di memorie della guerra e delle vostre paure quando suonava la sirena, di chi avete perso e ritrovato dopo…
Regalate loro i vostri ricordi, fatevi conoscere …perché altrimenti di voi resterà solo un ricordo sbiadito, un ricordo fumante di qualche compleanno vissuto insieme, di pochi attimi con i nipoti, di rari abbracci.
Liberatevi senza pudore dell’antica educazione inculcata dai vostri genitori che vi hanno insegnato ad essere sempre forti, duri e impassibili ad ogni effusione affettiva perché l’uomo dev’essere così.
No, è sbagliato…ai vostri figli, soprattutto alle donne come me, sapete cosa resterà?
Un’immagine sbiadita di voi e una domande:” Chi era mio padre?”
E mentre scrivo adesso, non voglio neanche rivedere l’ortografia perché ho troppo dispiacere di non sapere chi sei stato….papà!

4 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. aquilanonvedente
    Lug 08, 2015 @ 15:39:17

    Io ho saputo tante cose di mio padre.
    Alcune raccontate da lui; alcune da altri.
    Aveva anche lui una sorta di pudore a raccontare del suo passato.
    Se potessi, mi mostrerei molto più interessato a farmi raccontare.
    Ma ormai è troppo tardi…
    Ne riparleremo poi.

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  2. cavaliereerrante
    Lug 04, 2015 @ 04:46:58

    I nostri Padri … ci mancheranno sempre, sia che li perdemmo in tenera ( o tenerissima … come accadde a me ) età, sia che li abbiamo perduti – come mi sembra di capire sia accaduto a te – essendo noi già uomini o donne con figli …
    Per questo, cerchiamo struggentemente di riempire la nostra memoria con le loro immagini ( …. quelle che ci restano, quelle che strappiamo da un vecchio album di fotografie, quelle che fantastichiamo ), con le loro parole, con le loro azioni, talvolta coi sogni …. e coi loro nomi così dolci, ormai !
    Ma il nostro cuore nò … il nostro cuore è per sempre colmo del loro affetto indimenticabile ! 🙂

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    • sara
      Lug 08, 2015 @ 21:00:54

      Hai ragione, è davvero un peccato aver perso molto dei nostri padri e purtroppo, a volte, persino la memoria ci tradisce facendoci dimenticare momenti tanto cari che, solo al tocco di qualche oggetto d’infanzia, tornano vivi. Così, accarezzando ogni tanto qualcosa che fu di mio padre, mi torna in mente qualche fuggevole istante vissuto con lui.

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